La rosa dei venti è la rappresentazione schematica dei punti cardinali:Nord, Sud, Est e Ovest e delle direzioni da questi determinate, diffusasi a partire dalla Repubblica di Amalfi, ai tempi delle Repubbliche Marinare. Per il Mediterraneo è centrata a Malta.
La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata
dai soli quattro punti cardinali:
- Nord (N 0°) anche detto settentrione o mezzanotte e dal quale spira il vento detto tramontana
- Sud (S 180°) anche detto meridione e dal quale spira il vento detto mezzogiorno oppure ostro
- Est (E 90°) anche detto oriente o levante e dal quale spira il vento detto levante
- Ovest (W 270°) anche detto occidente o ponente e dal quale spira il vento detto ponente
Tra i quattro punti cardinali principali si possono fissare
4 punti intermedi:
- Nord-Ovest (NW 315°), dal quale spira il vento di maestrale (carnasein);
- Nord-Est (NE 45°), dal quale spira il vento di grecale;
- Sud-Est (SE 135°), dal quale spira il vento di scirocco (garbino umido);
- Sud-Ovest (SW 225°), dal quale spira il vento di libeccio (garbino secco).
La tramontana è un vento freddo proveniente da nord,
frequente in Liguria, soprattutto in inverno, dove spira con particolare
violenza, in particolare allo sbocco delle valli, causando repentini e
considerevoli cali di temperatura. Può verificarsi a cielo sereno, oppure con
cielo nuvoloso e precipitazioni quando è associata ad un sistema perturbato.
Quest'ultimo caso è, appunto, quello detto di "tramontana scura" che,
nella Riviera ligure, spinge giù dall'arco appenninico e alpino le perturbazioni
provenienti da settentrione. Per questa ragione un proverbio ligure sentenzia:
"tramuntan-na scüa, ægua següa" ("tramontana scura, pioggia
sicura").
Ostro o mezzogiorno (dal latino Auster, vento australe) è il
nome tradizionale di un vento che spira da Sud nel Mar Mediterraneo; è anche
detto vento di Mezzogiorno. L'ostro è un vento caldo e umido portatore di
piogge. I suoi effetti sul clima italiano sono piuttosto deboli e poco
sensibili. L'Ostro è a volte identificato col Libeccio o lo Scirocco ai quali è
simile.
Il Levante è un vento generalmente debole che spira da Est
verso Ovest nel Mediterraneo occidentale. Il vento si origina nel centro del
Mediterraneo al largo delle Isole Baleari e soffia verso Est per raggiungere la
sua massima intensità attraverso lo Stretto di Gibilterra. La sua influenza è
sentita fino in Italia sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale
dell'Adriatico. È un vento fresco e umido, portatore di nebbia e
precipitazioni, riconosciuto come causa di particolari formazioni nuvolose
sopra la Baia e la Rocca di Gibilterra, dove può dare provocare mare agitato e
trombe marine. Il vento può manifestarsi in qualunque periodo dell'anno, ma
ricorre comunemente fra luglio e ottobre. D'inverno, il Levante è spesso
accompagnato da piogge forti. Il nome del vento deriva da levante inteso come
Est, il punto cardinale da cui ha origine.
Il Ponente anche detto Zefiro o Espero è un vento del Mar
Mediterraneo che spira da Ovest. È il vento caratteristico delle perturbazioni
atlantiche che attraversano il mediterraneo da ovest verso est. I suoi effetti
sono sentiti soprattutto sul Mar Tirreno e sul Mare Adriatico
centro-meridionale. Il Ponente è un vento fresco tipico dei pomeriggi estivi;
così come il Libeccio può essere portatore di maltempo.
Il Maestrale è un vento forte e freddo proveniente da
Nord-Ovest, tipico della stagione invernale, che soffia con particolare
frequenza soprattutto in Sardegna e nella Valle del Rodano, in Francia.
Grecale/Bora è un vento catabatico nord/nord-orientale, che
soffia nel Mar Adriatico, in Grecia e in Turchia.Il nome deriva dal fatto che è
un vento settentrionale, "boreale", a cui si rifà anche la figura
mitologica greca chiamata Borea.La Bora è famosa soprattutto a Trieste, dove
soffia specialmente in inverno ed è definita "Bora chiara" in
presenza di bel tempo o "Bora scura" in condizioni di tempo
perturbato. E' detta "porta della bora" quell'interruzione della
catena alpina (nelle alpi Giulie) tra il monte Re (in sloveno Nanos) e il monte
Nevoso (in sloveno Sneznik). E' qui che si incanala l'aria che letteralmente
casca sull'Adriatico, investendo principalmente Trieste e attenuandosi a Nord e
a Sud, a Monfalcone e nella parte settentrionale dell'Istria. La bora prosegue
il suo cammino lungo la direzione acquisita, giungendo a volte fino a Venezia,
a Chioggia in particolare, causando un vivace moto ondoso. Questo tipo di vento
può raggiungere velocità di 150 kilometri all'ora. Nonostante i triestini sano
abituati a questa intensità, funi e catene (un tempo, invero più frequentemente)
vengono spesso stese lungo i marciapiedi del centro di Trieste, per facilitare
il traffico dei pedoni nei giorni di vento più intenso. A causa della frequenza
dei giorni ventosi, gli edifici devono essere costruiti con opportuni criteri
per sopportarne la forza. L'occasionale caduta di una tegola sui passanti è
fortunatamente una rara eccezione.
Nell'alto adriatico il vento che soffia tra la bora e il
grecale viene chiamato "Quarnaro" . Il nome è dovuto dalla
provenienza di quest'ultimo. Infatti esso passa nella bocca del Quarnaro,
corridoio formato tra i Balcani e le Alpi.
Lo Scirocco è un vento caldo proveniente da Sud-Est che
proviene dal Sahara e da altre regioni del nord Africa.
Nasce da masse d'aria tropicali calde e secche trascinate
verso nord da aree di bassa pressione in movimento verso est sopra il
Mediterraneo. L'aria calda e secca si mischia con quella umida del movimento
ciclonico presente sul mare ed il movimento in senso orario spinge questa massa
d'aria sulle coste delle regioni del sud Europa.
Lo scirocco secca l'aria ed alza la polvere sulle coste del
Nordafrica, tempeste sul mediterraneo e tempo freddo ed umid sull'Europa. Il
vento soffia per un tempo variabile da mezza giornata a molti giorni. Molte
persone attribuiscono a questo vento effetti negativi sulla salute per via del
caldo e della polvere portata dalle coste dell'Africa e della discesa della
temperatura in Europa. La polvere può causare danni ai dispositivi meccanici e
penetrare negli edifici.
Questi venti soffiano più di frequente, con velocità fino a
100 Km/h, in primavera ed autunno raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e
novembre.
Lo stesso vento assume il nome di jugo is Croazia e ghibli
in Libia. Lo scirocco che giunge sulle coste francesi contiene più umidità ed
assume il nome di marin.
Libeccio spira da Sud Ovest, anche detto Africo o Garbino.
Vi sono più ipotesi sul nome: la più diffusa, è che derivi
dal fatto che nell'isola di Creta, presa come punto di riferimento per la
denominazione dei venti, il Libeccio spira dalla Libia (antico nome del
continente africano).
L'altra, accreditata presso i linguisti, è che derivi
dall'arabo lebeg.
Il nome Garbino è utilizzato nell'area orientale dell'Emilia
Romagna e nel nord delle Marche. In Friuli, nella Venezia Giulia e in Dalmazia
è chiamato Garbino.